domenica 30 gennaio 2011

SoulBoy (2010)



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Language: English | 1h 20mn | DVDRip Xvid | avi | 632 x 336 | XviD @ 1016 Kbps | MP3 @ 192 Kbps | 700 MB



Stoke-on-Trent, 1974 – Tra black out, scioperi e aggressioni teppistiche sulle gradinate degli stadi, l’irrequieto Joe McCanin è annoiato dalla calma piatta di una vita che non sta andando in nessuna direzione. Si trascina a fatica nel suo lavoro di consegne dal lunedì al venerdì mentre mette a segno dei piccoli furti con il suo compagno di crimini e miglior amico Russ. L’apprendista parrucchiera Jane, bionda, appariscente e che si muove al ritmo di una musica che gli apre le porte di un mondo completamente nuovo fatto di sound, movimento e nottate a ballare al Wigan Casino, patria del Northern Soul! Joe convince Russ ad andare con lui a dare un’occhiata.

Una volta lì, Joe è affascinato dalla musica. Fa amicizia con Mandy un’artista coraggiosa e attraente che fa di tutto per aiutare Joe a diventare il “soul boy” che vuole essere. Lo aiuta a imparare i passi di danza più importanti e rapidamente nasce un’amicizia mentre lei lo incoraggia ad aprirsi e crescere. Mandy s’innamora di Joe che è trascinato da questa marea del ballo e del desiderio pulsante, riuscendo finalmente a trovare un posto a cui appartiene. Mentre Joe s’immerge sempre più a fondo nella scena Northern Soul, il suo nuovo paradiso viene minacciato dal fidanzato spacciatore di Jane, Alain e dalla fatiscente amicizia con Russ.

Intanto, per capire: il Northern Soul è un genere di musica mid-tempo e uptempo del genere heavybeat soul (principalmente di origine afroamericana) che si è diffuso nel nordvInghilterra a metà degli anni ’60. Il termine si riferiva anche agli stili di danza e alle mode connesse che erano lanciate dal Twisted Wheel club a Manchester e che sivdiffondevano in altre sale da ballo e nightclub, come il Golden Torch (a Stoke-upon-vTrent), il Blackpool Mecca, ed il Wigan Casino. Il ballo Northern Soul era solitamente atletico, caratterizzato da piroette, capriole e dalla presenza di fondali. La musica definita come Northern Soul, inizialmente era fatta di registrazioni sconosciute di American soul, tra cui canzoni poco note di etichette.

FUNCTION AT THE JUNCTION

Il cortometraggio "Function At The Junction" estratto dal cd/dvd Soul Function, The Northern Soul Story.



KEEP THE FAITH IT'S NORTHERN SOUL!!!!
E' il 1970 quando Dave Godin, giornalista e collezionista musicale inglese conia il termine Northern Soul per delineare la tipologia di soul ascoltato e ballato dai ragazzi nei clubs del nord Inghilterra. La caratteristica peculiare del "northern" è nella sua ballabilità, ritmi soul midtempo e uptempo, produzioni americane spesso dimenticate e oscure riscoperte da collezionisti specializzati nella ricerdca dei 7 pollici del periodo 1965-1968, prima dell'avvento del funky ed un certo cambio di sonorità. E' inutile dire che si tratta di musica brillante che oggi risulta vibrante quanto negli anni sessanta e settanta.
I djs di questo genere si accorsero ben presto che i successi da classifica targati Tamla/Motown erano semplicemente la superficie di un formidabile iceberg sotto il quale si nascondeva un tesoro di materiale sconosciuto, artisti di talento spesso nati sotto etichette minori con budget stringati e riscoprendo singoli che oggi possono arrivare a valere cifre come 15'000 Sterline (Frank Wilson - Do I Love You).
Locali come il Twisted Wheel di Manchester, il Golden Torch di Tunstall, il Blackpool Mecca e il più famoso, il leggendario Wigan Casino (che arrivò a tesserare centomila soci) ospitarono rapidamente il soul. Un migliaio di corpi sudati.... su di una pista di legno: il northern soul è contagioso!
Basato sul ritmo quattro quarti Motown, il Northern Soul (originario di Detroit, Chicago, New York, Los Angeles e Philadelphia giusto per citare alcune città) era così chiamato per distinguerlo dal funky di Sly Stone e James Brown, sound che dominava nell'area di Londra alla fine dei sixties e inizio '70.
Molti, ma non tutti, i northern club erano situati a nord di Watford. Trascinati da djs come Levine, Winstanley, Roberts e Searling, la popolarità del Wigan Casino e del Decca raggiunse livelli altissimi, tutti i week-end migliaia di ragazzi facevano la coda per entrare. Borse sportive (con la marca in evidenza tipo ADIDAS), asciugamani, borotalco e vestiti di ricambio per potere esibirsi in acrobazie sempre più elaborate. Arrivavano da tutte le parti del paese per ascoltare, ballare e comprare i loro 45 giri preferiti.
L'interesse rimase parecchio alto finchè molti club non iniziarono a chiudere uno dopo l'altro (molti per droga). Il Wigan Casino venne demolito su ordinanza del comune di Wigan per far spazio a non meglio precisati uffici, nel 1981. La vera essenza della scena è stata la continua ricerca del raro e dell'inascoltato, come nella più genuina filosofia Mod, che ha portato alla luce tesori che altrimenti sarebbero stati sepolti da tempo.

from
www.italiamod.com

NOTHERN SOUL STORY

Con Northern Soul si identifica sia un tipo di musica, caratterizzata da un ritmo veloce, sia un movimento di danza entrambi molto diffusi nel nord dell'Inghilterra nei tardi anni Sessanta e che raggiunsero il massimo della popolarità negli anni Settanta. Il Northern soul è l'unico genere musicale che prende nome dal posto dove veniva ballato e ascoltato e non dal luogo dove lo stesso nasceva artisticamente. E se inizialmente il genere "adottò" certa musica soul e R&B americana particolarmente ritmata, in seguito, col successo della stessa, vi fu una produzione musicale fatta ad hoc per gli amanti del genere. Il genere si sviluppò in principio in tre locali inglesi: il Torch, il Wigan Casino e il Blackpool Mecca, nei quali i Dj proponevano brani uptempo presi inizialmente dai brani contemporanei degli Stati Uniti e successivamente, con la sostanziale modifica della musica americana a partire dagli anni Settanta, molto più lenta o di genere Funk, da brani fuori catalogo.

Cenni storici
In Northen Soul è un fenomeno dell'universo culturale e simbolico delle subculture giovanili legate all'ascolto della musica, chiamato così per la prima volta dal giornalista e collezionista inglese Dave Godin che nel 1968 utilizzò il termine per differenziare la musica del suo negozio da altri generi Funk e successivamente la riportò su varie riviste, diffondendo il termine al pubblico. In un'intervista del 2002 il giornalista dichiarò:
« Notai che i fans nordici del calcio che erano a Londra per seguire la loro squadra, entravano nel negozio per comprare dischi, ma non erano interessate agli ultimi sviluppi della classifica americana. Misi a punto il nome come fosse un termine stenografico per le vendite. Era come dire 'Se hai consumatori del nord, non perdere tempo riproducendo brani della classifica US, ma semplicemente riproduci ciò che loro vogliono - il "Northern Soul" »
I giovani inglesi del Nord non seguirono i coetanei del Sud (Londra in particolare) nel dismettere l'amore per il R&B nero che aveva contraddistinto la prima Swinging London dei mod a favore della psichedelia, dell'acid rock e dei suoni progressive rock. I giovani del Nord non volevano aver a che fare con la musica progressiva; piuttosto cercavano una musica che rinsaldasse lo spirito comunitario e che potesse mettere in mostra le proprie capacità nell'usare il corpo. La Soul Music, infatti, ha la particolarità di essere una musica vocalizzata e che si rivolge ad una comunità, quella degli afroamericani delle chiese battiste che negli anni sessanta è in prima linea nel rivendicare i propri diritti. Per i sostenitori di questo genere la voce e gli strumenti utilizzati per suonare, come la batteria, le chitarre, il basso, gli strumenti a fiato e il pianoforte diventano estensioni del corpo, non solo di chi suona (vedi le performace di James Brown), ma anche di chi balla o ascolta. La partecipazione fatta di battiti di mano, nel muoversi, rientra nello spettacolo, il tutto con chiara derivazione dalle performance gospel in chiesa, di cui la Soul Music è la versione profana.

L'industria musicale
Il successo del Northern Soul non ha avuto a che fare direttamente con l'industria musicale poiché esso ha creato un proprio universo del tutto autonomo dall'industria musicale dell'epoca: i brani su cui si basava una serata northern soul erano incisi su dischi (7 pollici) originali dell'epoca fuori catalogo. Il genere, superati i confini regionali, favorì la ristampa, legalmente e illegale, dei dischi in questione e vista l'enorme domanda e la relativa rarità dei dischi più ballati, i prezzi erano arrivati a cifre considerevoli.

i DJ
Tra i Dj più noti si ricordano Ian Levine del Mecca (1971-80) e il trio Kev Roberts, Russ Winstanley e Richard Sterling del Wigan (1973-81) che continuarono la tradizione del Torch di Stoke on Trent (dj Colin Curtis poi al Mecca), nel frattempo chiuso nel 1973 per problemi di ordine pubblico. Ogni serata il Dj proponeva novità, brani americani che gli inglesi non conoscevano, ma la situazione era destinata al collasso, poiché si basava su brani già pubblicati e la scelta diventava via via più stringente.

Durante gli anni ottanta chiusi i locali storici, la scena fu portata avanti in nuovi locali quali il "Top Of The World" di Stafford, dove lavoravano come Dj Dave Thorley, Richard Searling, Ian Clark e Pat Brady, o gli allnighter del 100 Club al numero 100 di Oxford Street, Londra, supportati da Harboro Horace alias Ady Croasdell, che assemblò le compilation della Kent Records dedicate alla Soul Music.

Una caratteristica che contraddistingue i fans del northern soul è la borsa da bowling con le toppe delle varie serate, in cui mettere il cambio e le scarpe da ballo.

Northern Soul in Italia
La mania del Northern Soul in Italia pur avendo la stessa genesi dei giovani inglesi degi anni Sessanta, si manifesta 20 anni dopo.

Il nascente movimento mod (anni Ottanta) italiano fa conoscenza dei suoni soul che vengono proposti allora da Dj Nucci di Milano e Marco "Nerone Dall'Asta di Roma alle serate mod italiane in special modo al raduno nazionale di Rimini.

Nella seconda metà degli anni Ottanta nascono i primi soul club italiani come, nel 1986, il Black Trefoil di Genova, ancora oggi attivo. Negli anni Novanta il movimento comincia a separarsi dalla scena mod, i soul boy italiani sentono la necessità come gli inglesi di creare una scena autonoma e quindi nascono le prime serate interamente soul, ad esempio quelle dell'Interno 20 di Vicenza dove si sono alternati diversi ds italiani come Andrea Mattioni, il Team della Pelle Nera di Milano, Dj Moses, etc. e inglesi. Successivamente nascevano gli allnighter al Covo di Bologna (Dj Moses, Carlo Campaiola, Barbara Grassi, Francesco Magnanini) e le feste al Bloom di Mezzago organizzate dalla Pelle Nera di Milano. Con gli anni 2000 nascono i primi weekender italiani, come quello estivo di Rimini Rare Soul Weekender (Simone Ceccarelli e Cristian Riviera) con ospiti stranieri, e nuovi soul club come il Leaning Tower Pisa di Roccia e Meni e il Roma Soul City di Carlo Campaiola, Leo Mastropierro e Marco Nerone Dall'Asta. Da segnalare infine Soul O'Session - Italian Northern Soul Dance Workshop, workshop di ballo northern soul condotto da Sharon Finch e organizzato da S.O'S. Crew in diverse città della penisola dal 2009.

Bibliografia

Bill Brewster, Frank Broughton: last night a dj saved my life, Arcana, 2005

Mike Rison & Stuart Russell: the in crowd, the story of the northern & Rare Soul Scene, Be Cool, 1999

Kev Roberts: Top 500 northern soul, goldmine soul supply, 2000

Ian Chambers: Ritmi urbani, Costa & Nolan, 1986


KTF - Collect the faith!

http://www.soulserver.eu/


Portale ufficiale europeo su tutto quello che riguarda il NS.

sabato 29 gennaio 2011

Two Tone Britain (Documentario - 2004)

Per restare in tema di ska-revival un'ottimo docu su quel periodo.
Il titolo dice tutto....da vedere assolutamente.




http://www.megaupload.com/?d=BGRQFPDO

V.A. - Dance Craze / The Best of British Ska



Altro classico, il meglio dello ska-revival fine 70 inizi 80.
Ci sono tutti...ma proprio tutti...e ne fecero anche una versione video, peccato che ho solo il link per il cd.
Enjoy & have fun!



01. Concrete Jungle - The Specials
02. Mirror in the Bathroom (Live) - The English Beat
03. Lip Up Fatty - Bad Manners
04. Too much too young - The Specials
05. Three minute Hero - The Selecter
06. Easy Life - The Bodysnatchers
07. Big Shot - The Beat
08. Man at C&A - The Specials
09. Missing Words - The Selecter
10. Ranking Full Stop - The Beat
11. Carry Go bring come - The Selecter
12. Inner London Violence - Bad Manners
13. Guns of Navarone - The Specials
14. Too much pressure - The Selecter
15. Nite Club - The Specials
16. Skinhead Symphony - The Specials

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venerdì 28 gennaio 2011

MAKIN' TIME!!!!!

Una delle migliori revival mod band, con quello splendido prototipo di modette che era Fay Hallam.

Makin’ Time – Rhythm and Soul





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VVAA - The Unsung Heroes 1978-81

A MOD REVIVAL ERA COMPILATION WHIT A LOT OF RARITIES!




Subtitled The Phase II Mod Collection, this skimpy 12-track collection offers a scattershot sampling of some of the bright spots in the mod-revival movement of the late '70s and extends into the tail-end of the movement in 1981.

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Dexys Midnight Runners - Searching For The Young Soul Rebels (1980)



Un'altro disco assolutamente indispensabile.

E per quei 2/3 che non li conoscessero...un'assaggino!

GENO! GENO! GENO!






download link
http://www.megaupload.com/?d=X5310OIP



E il loro sito UFFICIALE!

http://www.dexys.org/

Chris Clark



Bene...in effetti le bionde nel Northern Soul sono ben poche...a parte la Clark in effetti non mi viene in mente nessun'altra.
Cmq, ottima raccolta dei suoi singoli, ascolatela..ne vale la pena, la sua "Love's gone bad" vi conquisterà.

KEEP THE FAITH!

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http://www.megaupload.com/?d=MX6NV86T


Selected discography

Releases on the Tamla Motown Label (UK)

Tamla/Motown STML/TML11069 Soul Sounds 12" vinyl LP album

Side 1

1 I want to go back there again
2 Love's gone bad
3 Born to love you baby
4 If you should walk away
5 Whisper you love me boy
6 Got to get you into my life

Side 2


1 Day by day or never
2 From head to toe
3 Do right baby do right
4 Until you love someone
5 Put yourself in my place
6 Sweeter as the days go by[2]
* Tamla/Motown TMG591 Love's Gone Bad / Put Yourself in My Place 7"
* Tamla/Motown TMG624 From Head to Toe / The Beginning of the End 7"
* Tamla/Motown TMG638 I Want to Go Back There Again / I Love You 7"
* Tamla/Motown TME2014 V/A New Faces from Hitsville EP (inc. Chris Clark)[3]

giovedì 27 gennaio 2011

The Redskins - Neither Washington Nor Moscow


Bene...un'altra chicca dai mai dimenticati mitici REDSKINS!
Oserei dire un'album basilare, trasuda tutto l'amore che i Redskins avevano per l'impegno e la black music.
Perfetto, potente, coinvolgente, incazzato.

KEEP'ON KEEPIN' ON!

http://www.mediafire.com/download.php?wmtn1tymmtm


THE REDSKINS

The Redskins è un gruppo musicale inglese formato da tre "skinhead rossi" animati da passione politica che provarono a sensibilizzare l'opinione pubblica cercando di costruire un'opposizione sociale nell'era di Margaret Thatcher, attivandosi con la band in una serie di concerti e tour a favore dello sciopero dei minatori inglesi, contro il razzismo e l'apartheid.
Chris Dean (che sotto il nome X Moore aveva una carriera parallela come giornalista di New Musical Express) e Martin Hewes formarono nel 1981 a York, in Inghilterra, la loro prima band, chiamata No Swastikas. Insieme al batterista Nick King, nel 1982 si trasferirono a Londra, cambiando il nome in The Redskins. Il gruppo era fortemente politicizzato e Chris, militante del Socialist Workers Party insieme al compagno Martin, portò le sue istanze di socialismo rivoluzionario nei testi musicali che proponeva.

Durante i primi concerti a Londra il loro look ed i loro testi fecero notizia. Ci furono interruzioni e botte durante i gigs e provocazioni di ogni tipo da parte degli skinhead di destra. Nel luglio 1982 realizzarono il loro primo singolo dal titolo Lev Bronstein. Qualche mese dopo venne introdotta nel gruppo una stabile sezione fiati. Nel 1983 uscì il secondo singolo, Lean On Me. I commenti della stampa specializzata furono entusiasti e Lean On Me venne definito come il miglior singolo inglese del 1983, fruttando ai The Redskins un contratto con la Decca Records all'inizio del 1984.

La carriera della band si sviluppò parallelamente al grande sciopero dei minatori (il più importante di tutta la storia sindacale inglese), che venne seguito dai The Redskins con una passione del tutto particolare. Uscì il singolo Keep On Keepin'On e fu un altro anthem dedicato all'orgoglio della classe lavoratrice.

Nel marzo 1985 uscì un altro singolo, Bring It Down. Nel frattempo ci fu il cambio di batterista: Nick King uscì dalla band e venne sostituito per un breve periodo da Steve White e poi definitivamente da Paul Hookham. A novembre dello stesso anno, i The Redskins organizzarono una serie di dodici date denominate Anti Apartheid Tour culminate con un happening finale a Londra al quale parteciparono Billy Bragg e Jerry Dammers dei The Specials. Uscirono nel giro di pochi mesi Kick Over the Statues! e The Power Is Yours.

Nel febbraio 1986, venne pubblicato il primo ed unico album dei The Redskins, Neither Washington Nor Moscow. Una dichiarazione, quella contenuta nel titolo, che evocava una "terza via" fuori dallo schema USA-URSS, impregnata di un socialismo internazionale che metteva al primo posto la solidarietà e l'emancipazione della classe lavoratrice.

Nel maggio 1986 venne realizzato l'ultimo singolo del gruppo, una nuova versione di It Can Be Done! (la prima è contenuta nell'album Neither Washington Nor Moscow).

Formazione

Chris Dean - Voce, chitarra
Martin Hewes - Basso, voce
Nick King - Batteria (dal 1985 Paul Hookham)
Sezione fiati
Ray Carless - Sax
Kevin Robinson - Tromba
Trevor Edwards - Trombone

Discografia

Album in studio

1986 - Neither Washington Nor Moscow
1988 - Live

Singoli

1982 - Lev Bronstein
1983 - Lean On Me
1984 - Keep On Keepin'On!
1985 - Kick Over the Statues
1986 - The Power Is Yours
1986 - It Can Be Done

Tutti i loro testi, in lingua originale.

http://www.allthelyrics.com/lyrics/redskins/

"THE TWO TONE STORY" aavv



Direi imperdibile....ok, il doppio in vinile è tutta un'altra cosa, accontentatevi.

Download link
http://www.mediafire.com/download.php?0rfi2mmjyzc

Qualche link per approfondire lo ska revival anni 80:

http://it.wikipedia.org/wiki/2_tone_ska

E lo splendiso sito ufficiale della TWO-TONE di Gerry Dammers:

http://2-tone.info/

Northern Soul - This England

Qualità video pessima....ah...le vecchie buone videocassette!!!
Cmq...ottimo docu sulla scena Northern anni 70..e sul suo tempio, il WIGAN CASINO!



New Breed R&B: Soulful 60's Blues for Today's Dancers

Una delle raccolte KENT più raccomandabili!

1. I've Been Hurt So Many Times - Davis, Larry
2. No More Doggin' - Hill, Z.Z.
4. Tired Of Walkin' - Hinton, Joe
5. Long Gone Baby - King, B.B.
6. Stand Up Straight And Tall - Shane, Jackie
7. Dixie Woman - Newports
8. Stuffed Peppers - Armstrong, Frank
9. New Figure - King Solomon
10. Yea Yea Yea Yea Yea - Terry & The Tyrants
11. Baby You're The One - Marvin & Johnny
12. You've Gotta Bend A Little - Larry & Tommy
13. You And Me Together - Garrett, Vernon
14. Hold My Hand - Vernon & Jewel
15. New Breed - Holiday, Jimmy
16. Me And My Chauffeur - Thornton, Willie Mae 'Big Mama'
17. Let Your Hair Down - Adams, Arthur K.
18. Take Your Shoes Off (part 2) - Averhart, Booker T. & The Mustangs
19. Lovin' Touch - Fulson, Lowell
20. Ain't Givin' Up Nothin' - King, Al
21. Find Another Woman - Headen, Willie
22. He's The One - Turner, Ike & Tina
23. Move A Little Closer - Love, Mary
24. I Got Eyes For You - McCracklin, Jimmy






http://www.mediafire.com/?c6gp1vo8m76p47x

WHAT'S YOUR STYLE?






HARD MODS




Vale la pena di approfondire questa frangia del Movimento...anche perchè, assieme a quella dei SOUL BOYS è la mia preferita.

La subcultura hard mod, sviluppatasi a metà anni Sessanta, fu una variante estremizzata di quella mod. Gli hard mod si differenziarono dai mod nell'abbigliamento, per essere più duri, grezzi, violenti e orgogliosi di appartenere alla classe operaia, e per essere stati notevolmente influenzati dalla dai rude boy. Il movimento successivamente venne riconosciuto per aver dato vita alla subcultura skinhead.

I Trojan skinhead (noti anche come original skinhead) e gli hard mod possono essere considerati realmente come sinonimi, dato che hard mod era il nome dato ai primi skins, prima che emergesse appunto l'appellativo "skinhead".


Durante la metà degli anni Sessanta in Inghilterra l'irruzione del movimento hippie provocò una scissione all'interno del movimento mod.

Il primo gruppo era quello dei mod benestanti che vestivano abiti costosi, frequentavano il college o l'università, e in molti casi si lasciavano coinvolgere dall'universo hippie.

Il secondo gruppo era invece costituito da giovani della classe operaia, connotati da atteggiamenti patriottici e da un certo odio verso gli hippie, la musica di natura psichedelica e tutto ciò che riguardava il mondo della droga. Questa branca dei mod si sviluppò nelle periferie est di Londra; la subcultura hard mod, frutto della fusione tra mod e rude boy, cominciò a distaccarsi sempre più dal movimento mod originario e dai mod benestanti, pur conservando diversi elementi in comune con essi, come buona parte dell'abbigliamento e la passione per le Vespa e Lambretta e i vari gusti musicali. L'hard mod ereditò inoltre un atteggiamento più aggressivo, violento, patriottico, e orgoglioso di appartenere al proletariato. L'hard mod (più tardi riconosciuto come skinhead) però non fu un movimento politico: la posizione politica era soggettiva e non aveva a che fare con l'appartenenza alla subcultura.

Il movimento negli anni Sessanta, dopo esser stato soprannominato in diversi modi come "nohead", "baldhead", "crophead", "egghead", "peanut", venne riconosciuto ufficialmente e definitivamente come skinhead verso la fine del decennio, più precisamente nel 1969. Questa data ispirò un motto tutt'oggi usato tra i Trojan Skinhead, ovvero "Spirit of '69".


Abbigliamento

Gli hard mod adottarono un look spartano diretto e senza fronzoli, adattando "alla strada" ed alla classe operaia.

Il tipico abbigliamento degli hard mod era essenziale, codici di abbigliamento non scritti, vestiti puliti e pratici. Essi adottarono inoltre un taglio di capelli più corto e piu adatto al lavoro rispetto agli original mod; gli hard mod si distinsero quindi anche per la semplicità nel vestire estremizzando il detto "Less Is More" degli Original Mod. Conservarono comunque qualche elemento tipicamente mod come la camicia inglese, sebbene di taglio americano Ben Sherman button down, le polo Fred Perry, i jeans Levi's 501 o gli Sta-prest, i giubbotti "harrington" di marche come Lonsdale, Merc e Fred Perry, e ai piedi oltre che alle solite calzature usate dai mod, quali ad esempio le Loafer, si cominciarono ad utilizzare gli scarponi anfibi Dr. Martens.


A WAY OF LIFE!


« Mod è vivere pulito in ogni circostanza. »

Il termine mod, abbreviativo di Modernism, fa riferimento alla subcultura giovanile che si sviluppò a Londra, nel Regno Unito, nei tardi anni cinquanta e raggiunse vasta popolarità nel decennio successivo, fino ad arrivare ai giorni nostri. Il termine fu coniato inizialmente per definire i fans del "modern jazz". Le persone che seguono questo stile di vita sono conosciute come mod e i primi esponenti abitavano principalmente nel sud dell'Inghilterra.


Il logo identificativo del movimento mod è il simbolo della Royal Air Force (l'aeronautica militare britannica), spesso presente sui giacconi parka che i mod indossano per circolare su Vespa e Lambretta.


« Per la prima volta in assoluto i mod misero in pratica uno stile di vita 24 ore su 24 che ruotava intorno a moda, musica e stile. »

Paolo Hewitt)




Il modernismo nasce tra il 1958 e il 1962 nelle zone di Stepney e Shepherd's Bush a Londra. Ciò che lo caratterizza fin dalla prim'ora è una spiccata predisposizione verso tutto ciò che è nuovo ed insolito ("moving and learning" recitava uno dei motti dei mod), la cura maniacale del proprio look e la musica. In equilibrio tra le sofisticatezze di Thelonius Monk e John Coltrane, l'eleganza ritmica di Booker T. & The MG's e la fisicità degli Who dunque, ecco i tagli di capelli "new french line" che si sposano col look "sharp" di giacche "tonic" a tre o quattro bottoni e pantaloni stretti (storicamente modello sta-prest) che terminano mai a più di due centimetri dalla scarpa.


Il logo del movimento mod è un bersaglio stilizzato, basato sul simbolo della Royal Air Force.

Uno dei primi punti di riferimento sarà John Stephens, da Glasgow a Londra con il negozio in Beak Street e, poi, Cecil Gee e Lou Austin in Shaftesbury Avenue, Vince in Newburgh Street o His Clothes in Carnaby Street ma anche Sam Arkus nel West End, Lou Rose nell'East End e Bilgorri a Bishopsgate.

Nello stile mod, oggi come allora, oltre alla scelta degli abiti ha molta importanza anche la scelta della musica.

Da questo punto di vista non esiste un “genere mod” ma un insieme di generi tradizionalmente ascoltati dai mod riconducibili, sotto vari aspetti, agli anni sessanta. Solo per semplicità espositiva questi possono essere suddivisi in due rami. L’uno fa principalmente riferimento alla musica nera statunitense degli anni Sessanta, come il Jazz, il R&B, il Soul e il Northern Soul, ma anche lo Ska giamaicano o il Bluebeat. L’altro rimanda ad alcuni artisti e band, parte del più ampio fenomeno della British Invasion degli anni Sessanta, della quale hanno fatto parte The Small Faces, The High Numbers (poi divenuti The Who), The Kinks, The Spencer Davis Group, The Action, The Birds, The Artwoods e The Creation. L’elenco potrebbe continuare, includendo ad esempio l’Hammond-jazz di Brian Auger e tanti altri artisti fino a divenire sterminato.

In seguito, dopo il 1979 (anno in cui dopo i primi album dei Jam ed il film degli Who: Quadrophenia), inizia l'epoca revival con band quali Lambrettas, Merton Parkas, Purple Hearts, Small World e Small Hours, che seppero sapientemente miscelare l'energia punk con la melodia e il suono delle mod-band delle origini.

I mod sono soliti ritrovarsi nei club notturni per ballare e mettere in mostra i loro abiti. Usano come mezzo di trasporto scooter tipicamente italiani come la Lambretta o la Vespa. Questi scooter vengono spesso adornati con molte luci e specchietti supplementari per richiamare l'attenzione.

Durante la seconda metà degli Sessanta, sotto l'influenza degli hippie, il movimento cominciò a mutare e a frammentarsi generando altri stili. Tra di essi gli hard mod, furono forse quelli che di più si distaccarono dalla subcultura originale e che saranno successivamente riconosciuti come i primi skinhead.

I mod si scontrarono spesso con altri movimenti giovanili, primi fra tutti i rocker, e più tardi i punk (il gruppo punk Exploited scrisse anche una canzone al riguardo contro i mod intitolata Fuck The Mods). Gli attriti talvolta degeneraroni in vere e proprie battaglie tra le differenti fazioni rivali nelle strade cittadine, come accadde sul lungomare di Brighton e quello di Margate. Questi eventi misero in discussione la "modern youth" (gioventù mod) in Inghilterra alla fine degli [anni Sessanta. Il film Quadrophenia (1979), basato sull'album omonimo degli The Who (1973), celebrò non senza una valenza nostalgica il movimento mod.

Storicamente contemporanea, ma quasi sconosciuta la pellicola interpretata da Alberto Sordi e la prima da lui diretta, Fumo di Londra (1966), dove un maturo antiquario italiano viene irretito dalle bizarrie di un gruppo di giovani mod londinesi per poi rimanere coinvolto in una gigantesca rissa in un bosco con una banda di rocker, mentre degli anziani benpensanti assistono flemmatici commentando ipocritamente, senza celare la loro maggiore vergogna generazionale.

La corrente modernista presenta tre diverse ere di espressione: la prima ondata (quella degli original mod), la seconda ondata (il mod revival del '79) e la terza ondata (dagli anni novanta ad oggi).

Mod delle origini

Sono detti mod delle origini, quelli legati agli albori del fenomeno sviluppatosi nel 1958 in Inghilterra sulla spinta della ribellione giovanile che si manifestava nella società dell'epoca. Proprio questi moti causarono la rottura tra gli adolescenti ed i loro genitori per le vicendevoli incomprensioni socio-culturali dovute al fervore innovativo tipico quegl'anni.


Il parka fish-tail

I primi original non usavano riunirsi in gruppi, né seguire uno stile ben preciso, ma cercavano semplicemente abiti sartoriali italiani, giacche e pantaloni affusolati, come andava di moda in Europa. Sulla base dell'attrazione per lo stile italiano prese piede l'utilizzo di scooter come mezzo di trasporto, su tutti la Vespa, che proprio in quel periodo ebbe il boom di vendite. Per proteggere gli abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino, i mod iniziarono ad indossare i giacconi parka già comuni tra gli scooter boy.

La diffusione della cultura mod si ebbe circa a metà degli anni sessanta, quando i mod cominciarono a non avere più un'estrema cura del look per dedicarsi maggiormente agli scooter, alla musica e alla sperimentazione di droghe. Proprio l'uso di droghe portò ad una serie di modifiche all'interno della subcultura, che cominciò via via a gerarchicizzarsi al proprio interno proprio per distinguere i fondatori del genere mod, e i nuovi aderenti allo stile.

Revival mod



In parte anche grazie al successo di questo il movimento mod godette di un discreto revival durante i tardi anni settanta. Molti di questi nuovi mod erano fan di band come The Jam, The Chords, The Purple Hearts, The Merton Parkas, Secret Affair, The Lambrettas, Long Tall Shorty e di gruppi 2 Tone Ska come The Specials, The Beat, The Selecter, e Madness.

La band The Jam del front-man Paul Weller, molto influenzata musicalmente e stilisticamente dalla cultura mod, ebbe grande popolarità fino al suo scioglimento nel 1982, ispirando molti musicisti recenticome Ocean Colour Scene e The Ordinary Boys.





La terza ondata

La terza ondata mod viene collocata all'incirca nei primi anni novanta. È l'ultima in ordine di tempo tra le varie "ere" moderniste e si ebbe grazie alla diffusione dell'acid-jazz e al fenomeno Britpop. Molti mod della terza ondata si trovarono in difficoltà al confronto coi precedenti revivalisti, sia per una questione d'abbigliamento, sia per un cambio di idee seguito all'evoluzione socio-culturale.

Questi ultimi cominciarono a ricorrere ad un abbigliamento vintage o moderno che si rifceva allo stile degli anni settanta, periodo in cui affondava la musica contemporanea che veniva prediletta dai neo mod.

Il Britpop

Il Britpop viene considerato, soprattutto nel Regno Unito, come la terza ondata mod per eccezione; grazie alle numerose influenze musicali di gruppi degli anni sessanta o legati alla scena modernista originale su gruppi che hanno raggiunto l'apice del successo negli anni novanta come Blur, Oasis, Ocean Colour Scene e Pulp.

Gli Oasis collaborano spesso con Paul Weller e con gli Who, e Liam Gallagher ha spesso sfoggiato nelle apparizioni un look tipicamente mod, oltre ad aver lanciato una catena d'abbigliamento ispirata ai modernisti[1].

Indie rock

L'altro filone musicale moderno che si rifà al mod revival è proprio l'indie rock. Pur essendo un genere molto ampio che comprende diverse varietà di artisti, all'interno della scena indie si sono realizzate nicchie di chiara ispirazione modernista.

Un esempio su tutti sono i Last Shadow Puppets, gruppo di Miles Kane e Alex Turner, leader del gruppo indie-rock degli Arctic Monkeys, anch'essi molto apprezzati.

Altri gruppi che rientrano nel filone mod di terza generazione sono i britannici The Enemy, The Ordinary Boys, i Kaiser Chiefs e i Twisted Wheel.

Ovviamente questi gruppi hanno poco in comune con quelli della scena mod musicale degli anni sessanta e settanta, ma sono considerati da alcuni semplicemente come un'attualizzazione o emulazione delle sonorità e dello stile di allora.

I mod in Italia

Storia


Un graffito in Piazza Capranica a Roma

Nel 1979 in Inghilterra scoppia il fenomeno del revival mod e in Italia cominciano ad apparire i primi modernisti a Milano sempre nello stesso anno che avevano come luogo di ritrovo un bar di via Dogana angolo via Cappellari per poi spostarsi in via definitiva nella storica Piazza Mercanti. Andrea, Chicco, Demetrio, Filippo, Marchino ed altri: questi sono i nomi dei fondatori del movimento Mod a Milano ed in Italia. Solo successivamente al 1980 e dopo l'uscita del film "Quadrophenia" che esce nei cinema italiani, a Lucca ed in altre località cominciano a formarsi i vari gruppi Mod. Nel 1981 parecchie presenze mod in tutta Italia grazie anche all'imperversare della moda ska, si organizza il primo raduno mod che si svolge a Gabicce mare. Nel dicembre del 1983 si tenne il raduno noto come "Mod Alldayer" in un locale della capitale, in cui suonano gli Halfbeat di Roma, i Lager di Cosenza, gli inglesi Small World, gli spagnoli Brighton 64 e i romani Underground Arrows e la presenza del DJ Eddie Piller. Verso la fine dell'anno, gli Underground Arrows suonano in Inghilterra (primo gruppo mod italiano con i Four By Art di Milano), esibendosi a Londra con due concerti. Il primo come spalla al gruppo inglese Fast Eddie all'Ilford Palais, il secondo in un pub come headliner. Negli anni successivi i raduni si svolgono a Rimini e Savona.

La situazione attuale

Attualmente, le maggiori presenze mod sono a Torino (Piazza Statuto), Milano (zona Colonne di San Lorenzo), Roma (a Piazza Capranica) , Rimini, Terracina, Genova, Pordenone, Catanzaro, Mestre, Perugia, Terni, Teramo Arezzo & Cagliari, dove continuano ad organizzarsi feste e raduni nazionali ed internazionali in collegamento con le varie scene mod europee. I complessi più affermati riconducibili alla scena mod attualmente sono gli Statuto (Torino), Minivip (Novara), Tailor Made (Torino), Link Quartet (Piacenza), Flowers (Piacenza), Emotionz (Cagliari), i Made (La Spezia) e i The Neigers (Mantova).

I raduni mod nazionali ed internazionali si svolgono ogni anno a Rimini con "The italian Job" durante il week-end di Pasqua ed a Marina di Ravenna con il "Raduno Mod Italiano" all'ultima settimana di Settembre.
Vengono tuttora organizzate serate mod, come il Flamingo Mod Club a Torino, il Buzz with the Fuzz a Milano, il Maximum Speed Mod Weekend in Liguria, l'Underground Blues a Teramo, il Soulvivors a Bologna, il Right Track a Roma nel periodo invernale. ed il Terracina Mod Weekender a Terracina e l'Hot Mod Summer on the Lake sul lago Trasimeno nel periodo estivo e a Lavarone (Trento) con l' "All Saints Mod Holiday", per il week-end di Ognissanti, .

I mod e lo stadio

Il recarsi allo stadio per tifare la propria squadra di calcio era una scelta più che altro individuale, e non una ragione o un motivo di appartenenza al gruppo, anche se a lungo andare questo tipo di pratica fu causa di divisioni interne al movimento. La principale fu quella tra mod e hard Mod, avvenuta verso metà degli anni settanta, principalmente per ragioni sociali, ma dove la "cultura da stadio" giocò un ruolo importante. Gli hard mods erano abituali frequentatori degli stadi inglesi, dove spesso si mischiavano ai primi skin , nel tifare e - soprattutto - nel cercare il contatto fisico con gli avversari e con la polizia, al contrario dei coetanei mods, che preferivano non partecipare a questo pratiche tipiche di quell'epoca.


« La prima volta che vidi uno Skinhead fu quando il Chelsea venne a giocare a Leicester nel 1968. Arrivarono a tonnellate. Rimasi affascinato dai loro vestiti e dal loro gusto. »

(Nigel Mann, citato in Paolo Hewitt, Mods. L'anima e lo stile, Arcana, Milano, 2002)

Anche in Italia la presenza mod, dagli ottanta ad oggi, è attestata nelle curve degli stadi a fianco degli ultras a titolo strettamente personale poiché non vi è nessun legame ufficiale tra i due movimenti. Dei tanti striscioni recanti la dicitura "Mods" apparsi nelle curve, alcuni appartengono a frequentatori della scena modernista, come i Granata Mods del Torino,nei primi anni '90 i Mods Roma tifosi dell'A.S. Roma[2], altri a gruppi di giovani, che in un primo tempo erano modernisti per poi successivamente perdere i legami col movimento , altri addirittura a personaggi semplicemente ispirati dal nome.


Bibliografia


Collegamenti esterni